Hybrid work: il futuro è nel lavoro ibrido

Cos’è l’Hybrid Working?

Volendo dare una definizione essenziale, il lavoro ibrido o hybrid working è una modalità di lavoro che comprende due tipologie di approcci: da un lato il lavoro in presenza, dall’altro prevede il lavoro da remoto. Ma è solo questo? L’hybrid working è una modalità di lavoro che ha un impatto positivo – se col giusto approccio- sulla struttura organizzativa e culturale dell’azienda.

L’hybrid working si è rivelato essere la soluzione più apprezzata, sia da chi gestisce i progetti e i team, sia da dipendenti e collaboratori, perché aumenta la produttività aziendale permettendo di raggiungere un work-life balance individuale a cui oggi non siamo più disposti a rinunciare.

L’Italia, il cui tessuto economico regge su piccole e medie imprese, è un paese ancora molto tradizionalista rispetto al modello di lavoro adottato, le esigenze del mercato variano molto velocemente e le priorità delle aziende cambiano di conseguenza. Cosa resterà della flessibilità raggiunta finora: sarà mantenuta o tornerà – quasi – tutto come prima della pandemia?

Le priorità dei dipendenti

Dipendenti e leader oggi cercano un’azienda che offra loro fiducia, work-life balance, flessibilità e crescita professionale sia dal punto di vista dell’acquisizione di nuove competenze, sia per quanto riguarda nuove opportunità di carriera.

Tra le priorità dei dipendenti causate dall’incertezza finanziaria, troviamo inoltre:

  • avere risorse finanziarie adeguate a far fronte all’austerità;
  • ottenere un supporto economico di fronte all’aumento dei costi della vita;
  • far fronte allo stress finanziario.

Rimane inteso, che già nel 2021, per l’83% dei lavoratori l’hybrid working è il modello di lavoro preferito, proprio perché permette di migliorare la qualità della vita, risparmiare sui costi di trasporto casa/lavoro, garantisce una comunicazione fluida e nuove opportunità di crescita. Tutte queste persone non sono disposte a tornare a un impiego in presenza a tempo pieno. Il 75% dei knowledge worker che già oggi fanno un lavoro ibrido si aspettano in futuro un aumento della flessibilità, e nel 39% dei casi potrebbero abbandonare l’organizzazione che decidesse di tornare al lavoro totalmente in sede.

La flessibilità e l’equilibrio fra vita e lavoro ha un peso sempre più importante per le nuove generazioni di lavoratori ed è fondamentale per attrarre e trattenere i talenti. Secondo un’indagine McKinsey, le persone fra 18 e 34 anni hanno il 59% di probabilità in più di quelle fra 55 e 64 di cambiare lavoro se l’azienda non prevede hybrid working.

I luoghi e le modalità di lavoro stanno cambiando. L’hybrid working e la mobility stanno plasmando il nostro futuro. Insieme alle nuove tecnologie, queste modalità ci portano a concentrarci ancora di più sul modo di comunicare e di collaborare. (https://www.ricoh.it/soluzioni/digital-workspace/)

I vantaggi per le aziende

Molte organizzazioni si stanno accostando al lavoro ibrido attraverso l’adozione di settimane lavorative frazionate, in cui i dipendenti lavorano in azienda un certo numero di giorni e da casa il resto della settimana.

Tuttavia l’hybrid working, realizzabile tramite la convergenza di tecnologie, competenze e trasformazioni organizzative, si basa su un modello che non si limita a concedere di operare da remoto per una frazione definita di tempo, ma prevede flessibilità nella gestione degli orari e il lavoro per obiettivi, realizzando livelli di benessere ed engagement più elevati sia di chi lavora esclusivamente in sede sia di chi lavora a distanza. Il lavoro da remoto permette al dipendente di avere un miglior equilibrio vita-lavoro, con ricadute positive sul suo benessere e, di conseguenza, sui risultati aziendali.

Oltre a questo vantaggio la riduzione degli spazi uffici del 30% si tradurrebbe in una ulteriore riduzione dei costi di 2.500 euro l’anno per lavoratore. Secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano il 52% delle grandi imprese, il 30% delle PMI e il 25% della PA ha già modificato gli ambienti di lavoro, per migliorare le motivazioni a recarsi in sede e creare spazi che meglio rispecchino i valori delle organizzazioni. Ai benefici fin qui elencati, si sommano quelli ambientali grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 di circa 450Kg annui a persona.

Da dove iniziare? Tecnologia e soluzioni per l’hybrid working

Per il successo di hybrid working è indispensabile dotarsi di dispositivi e soluzioni per favorire l’attività dei team, la gestione e l’efficienza del lavoro, il benessere delle persone, ovunque si trovino. Sono dunque indispensabili strumenti di smart collaboration e piattaforme interconnesse per realizzare, in modo facile e in tempi rapidi, un ambiente aziendale integrato ed efficiente.

Le piattaforme di videoconferenza per hybrid working sono indispensabili per gestire i meeting che con sempre maggiore frequenza vedono persone che partecipano in presenza, nella stessa sala riunioni, e altri partecipanti che si collegano a distanza. La maggior parte delle piattaforme, ormai sperimentate e di facile uso, consentono la connessione da qualunque dispositivo, la condivisione degli schermi e file, chat, la programmazione facile di meeting, la loro registrazione e trascrizione. Queste soluzioni facilitano la possibilità di incontrare virtualmente colleghi, ospiti, clienti e partner.

Gli strumenti di automazione che incrementano l’efficienza del lavoro ibrido, spesso collegati a tecnologie evolute come l’AI e sistemi per l’interpretazione del linguaggio, come nel caso della Robotic Process Automation (RPA), gestendo attività standardizzate di routine, aiutano i lavoratori ad ottimizzare lo svolgimento dei compiti, migliorare le prestazioni e snellire il workflow. I dipendenti possono così mettere a frutto le loro competenze distintive, con maggior soddisfazione per loro stessi e creazione di valore per l’organizzazione.

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